Fauna marina: 5 specie da proteggere - La Città dell'Energia

La Città dell'Energia, 23 Settembre 2021

Fauna marina: 5 specie da proteggere

AGN ENERGIA
Il nostro viaggio sotto la superficie del mare continua. Nello scorso articolo abbiamo scoperto alcune curiosità di habitat marini tanto particolari nelle forme e nei colori, quanto indispensabili per la vita del pianeta. Rimaniamo sempre in tema acquatico, ma stavolta parliamo degli abitanti di questi ecosistemi, o almeno di alcune specie davvero uniche.

Dai pesci ai mammiferi fino ai molluschi, queste specie si contraddistinguono non solo per caratteristiche fisiche e record detenuti, ma anche per la loro delicatezza all’interno dell’ecosistema, in quanto sono tutte attualmente a rischio di estinzione a causa di fenomeni come l’inquinamento e l’acidificazione delle acque, l’aumento delle temperature, il cambiamento delle correnti oceaniche e così via.

Ma non aspettiamo oltre, ecco a te 5 specie marine che non puoi non conoscere, dalla più grande al più piccola:

BALENOTTERA AZZURRA
Iniziamo dal gigante del mare e vediamone i numeri da record: con una lunghezza che può arrivare ai 30 metri e un peso fino a 200 tonnellate, la balenottera azzurra è l’animale più grande sulla faccia della Terra, già fin dalla nascita (al momento del parto, i cuccioli arrivano agli 8 metri di lunghezza). Da sola, la sua lingua può essere lunga 6 metri (come un elefante), mentre i fanoni raggiungono i 3,5 metri.
Nonostante le dimensioni davvero impressionanti, le balenottere azzurre si cibano principalmente di minuscoli crostacei, i krill, in quantità giornaliere che superano la tonnellata e che permettono loro una vita piuttosto lunga (l’età media è di 80-90 anni).
Chi di noi non ha mai sentito il loro canto? Questi suoni, che sembrano quasi dei lamenti, possono viaggiare per distanze davvero enormi, permettendo all’animale di individuare e comunicare con i suoi simili, localizzare punti geografici e cibo, mantenere la distanza con altri esemplari ecc.
Un vero colosso degli oceani, che però è in via di estinzione: a causa della caccia e dei cambiamenti climatici, si stima che la popolazione mondiale di balenottere azzurre conti circa 12.00 esemplari.

GRANDE SQUALO BIANCO
Passiamo dal gigante al terrore dei mari, al quale basta mostrare la pinna dorsale dalla superficie del mare per far rabbrividire: il grande squalo bianco.
Anche in questo caso, parliamo di un animale dalle dimensioni imponenti: i più grandi esemplari mai visti superavano i 6 metri di lunghezza. Si può trovare in tutti i mari e oceani del mondo, ma predilige principalmente le acque fredde, non troppo distanti dalla costa. Con un set di oltre 300 denti, divisi in più file, e una velocità che può raggiungere i 60 km/h, questo animale è un vero predatore.
Molte persone pensano che il grande squalo bianco sia una macchina mangia uomini, un assassino pronto a divorare chiunque si trovi davanti, ma in realtà gli esseri umani non fanno parte del suo menù. Si contano circa 5-10 attacchi agli uomini all’anno, ma i ricercatori ritengono che la maggior parte delle volte si tratti o di morsi “di curiosità” o di uno scambio di preda (gli squali si cibano di foche, leoni marini e piccole balene).

VAQUITA
Nome insolito, per un animale insolito e poco conosciuto. La vaquita (“piccola vacca” in spagnolo) è un piccolo cetaceo endemico dell’area settentrionale del golfo della California che si contraddistingue proprio per il colore “a macchie”: le pinne, occhi e bocca sono nere, mentre il resto del corpo è grigio.
È un animale molto misterioso e non ci sono stati molti avvistamenti in natura, però solitamente preferisce le acque basse e scure lungo la costa. Come le balene, sale in superficie per respirare, e il suono del suo soffio è molto secco e deciso, come quello delle focene comuni.
Purtroppo però, la vaquita ha un’altra caratteristica: è anche il cetaceo più a rischio di estinzione attualmente, si stima che l’attuale popolazione mondiale di questa specie non superi i 20 esemplari.

TARTARUGA LIUTO
Un’altra detentrice di record di grandezza: la tartaruga liuto è la specie di tartaruga più grande al mondo, gli esemplari adulti possono arrivare ai 2,5 metri di lunghezza per oltre 400 kg di peso (la più grande mai incontrata pesava 916 kg).
Vive principalmente in mari caldi e temperati, solitamente al largo dalle coste, alle quali si avvicina solo quando è in cerca di cibo. Nonostante l’aspetto un po’ pesante, la tartaruga liuto è una veloce nuotatrice che può raggiungere i 35 km/h. Depone fino a 150 uova alla volta, ogni circa 2-3 anni, e ha una vita media di 50 anni. Una particolarità che la rende unica rispetto alle altre specie è il suo carapace: mentre nelle altre tartarughe questo ha la conformazione di uno scudo osseo, nel caso della tartaruga liuto ricorda la consistenza e l’aspetto del cuoio e ha una forma più curva, che ricorda appunto un liuto.

RICCIO DI MARE
Da dei giganti dei mari passiamo a degli abitanti piuttosto piccoli, ma decisamente pungenti: i ricci di mare. Il loro vero nome è echinoidea e possono essere trovati in tutte le acque oceaniche, nonché nel Mar Meditteraneo. La loro conformazione fisica è molto particolare, in quanto hanno un esoscheletro in calcite, che protegge il corpo dell’animale, e un endoscheletro che ha una funzione difensiva (gli aculei). Proprio come i pesci, i ricci di mare respirano attraverso delle branchie, che però utilizzano anche per espellere impurità e sostanze di rifiuto dal loro corpo. La bocca viene chiamata “lanterna di Aristotele” ed è costituita da cinque denti che non servono solo a raschiare il fondale e trovare nutrimento, ma anche come ancoraggio o come strumento per scalare superfici particolarmente difficili.
Anche per i ricci di mare, il rischio d’estinzione c’è ed è causato dall’innalzamento delle temperature dei mari, dall’acidificazione del ph delle acque, dalla dispersione di sostanze inquinanti nei mari ecc.

Dall’enorme balenottera azzurra fino al piccolo, ma pungente riccio di mare, abbiamo dato un’occhiata a degli abitanti acquatici unici nel loro genere, detentori di record e la cui bellezza è a dir poco singolare. Proteggere loro come tante altre specie, renderli una priorità nella conservazione degli habitat marini, farà sì che la vita sott’acqua rimanga prosperosa e ricca di meraviglie, per noi e per le generazioni che verranno.

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