La Città dell'Energia, 27 Dicembre 2022
Agricoltura biologica e agricoltura convenzionale: quali sono le principali differenze?

Quali sono le principali differenze tra la coltivazione biologica e l’agricoltura convenzionale? Lo spieghiamo nel nostro approfondimento, andando ad esplorare tutte le soluzioni che l’agricoltura biologica può portare nella nostra alimentazione e nel migliorare l’impatto che le nostre abitudini hanno sugli ecosistemi ambientali.
L’agricoltura è una delle più antiche attività umane e da secoli produce tantissimi prodotti alimentari che contribuiscono alla sussistenza, e alla sopravvivenza, del genere umano. Ma anche i processi di coltivazione, soprattutto da quando si sono industrializzati e hanno ampliato il loro volume produttivo per rispondere alle esigenze di mercato, hanno determinato conseguenze sempre meno sostenibili per i delicati equilibri del Pianeta. Ecco perché è così importante incentivare i metodi dell’agricoltura biologica rispetto a quella cosiddetta “tradizionale” o “convenzionale”.
NESSUNA SOSTANZA CHIMICA
Innanzitutto, l’agricoltura biologica non fa uso di erbicidi, antiparassitari, diserbanti e OGM. Questo permette di salvaguardare l’ambiente, ma anche di immettere sul mercato prodotti più sani, che si distinguono inoltre per qualità e sapore. L’agricoltura biologica si riconosce anche per tutta una serie di procedure specifiche che andiamo ad illustrare rapidamente, per capire le principali differenze rispetto all’agricoltura convenzionale.
ALCUNE TECNICHE DELL’AGRICOLTURA BIOLOGICA
L’agricoltura biologica, per prima cosa, prende ispirazione dalla natura per rispettarla attraverso il recupero delle tecniche antecedenti alla comparsa dei fertilizzanti e dell’industrializzazione. È innanzitutto fondamentale fare in modo che la materia organica compia il suo lavoro: anche se potrebbe non sembrare così, parassiti e funghi “insegnano” alle piante a essere più resistenti alle malattie, inoltre forniscono nutrimento al suolo. Della massima rilevanza è anche il ruolo della rotazione: essa contrasta in maniera intelligente la comparsa di parassiti ed erbe infestanti, facendo sì che il terreno non perda mai le sue caratteristiche. I parassiti possono essere contrastati con altri accorgimenti, ad esempio interrando vicine due piante che sono in grado di proteggersi a vicenda dai parassiti. Qualcuno avrà sentito parlare, infine, del “sovescio”: dietro a questo nome insolito si nasconde una pratica che consiste nel piantare specie vegetali capaci di apportare nutrimento al suolo e di renderlo più fertile.
L’IMPORTANZA DEL CONCIME
Non c’è bisogno di essere degli agricoltori esperti, per intuire l’importanza del concime. A differenza dei concimi chimici, quelli naturali, che sono composti da sostanze altamente nutrienti per il suolo, aiutano le piante a crescere in modo sano e rigoglioso, senza danneggiare la fauna. È una delle testimonianze più lampanti di come l’agricoltura biologica, rispetto a quella moderna, sia attenta alla specificità del territorio e agli ecosistemi, nel loro insieme.
GLI EFFETTI SULL’AMBIENTE
La crisi climatica e i dissesti ambientali che ne conseguono, come è noto, impongono un cambiamento di abitudini e di prospettive. L’agricoltura convenzionale, spesso concepita come monocultura e non come rotazione, ha un impatto più deleterio sui terreni. Inoltre, contribuisce ad aumentare le emissioni di gas serra, ad erodere lo stesso suolo e influisce anche sull’inquinamento delle acque e, conseguentemente, sulla salute umana. L’impronta di carbonio e l’inquinamento prodotti dall’agricoltura biologica sono, viceversa, decisamente più ridotti.
Anche la qualità dei prodotti portati sulla tavola parla a favore delle coltivazioni biologiche. Un motivo in più per affidarsi a produttori che hanno ricevuto le certificazioni dell’Unione Europea in materia. Anche da queste scelte responsabili deriva il nostro contributo quotidiano al benessere del Pianeta!