GREEN CARPET: QUALCHE FILM DA CUI PRENDERE ISPIRAZIONE - La Città dell'Energia

La Città dell'Energia, 28 Febbraio 2025

GREEN CARPET: QUALCHE FILM DA CUI PRENDERE ISPIRAZIONE

AGN ENERGIALa Città dell'Energia
Green carpet
La notte più attesa del cinema sta arrivando! Ecco perché ci siamo immaginati un green carpet per far sfilare alcuni film dallo spirito green: pellicole capaci di sensibilizzare gli spettatori, attraverso una grande immaginazione o un’informazione puntuale, sulle sfide a cui siamo chiamati per preservare il nostro Pianeta.

LE NOSTRE NOMINATION
Dal disaster movie al documentario, nella nostra short list trovate di tutto: azione, riflessione, storie di cambiamento. Perché quando si parla di futuro del Pianeta, ogni punto di vista è importante. Ecco, dunque, le nostre nomination (e senza vincitori da decretare). Buona lettura e buona visione!

2040
Etichettato sotto la voce “documentario”, 2040 – Salviamo il pianeta! (uscito nel 2019) si avvale di molte sequenze “drama” per mostrarci come potrebbe essere il mondo fra quindici anni. Niente panico, il futuro prossimo raccontato dal regista australiano Damon Gameau è tutt’altro che catastrofico. Strutturata come “lettera aperta” alla figlia, la pellicola vuole ispirare al pubblico non solo la speranza, ma anche la possibilità di un avvenire positivo in cui, mettendo a frutto tutte le conoscenze acquisite, il genere umano potrebbe arrivare a costruire un mondo sorprendentemente migliore. La rigenerazione degli oceani attraverso specifiche tecnologie così come la costruzione di impeccabili comunità energetiche sono solo alcuni dei miraggi che vediamo prendere forma negli 80 minuti del documentario. Molte scene esprimono proprio le ambizioni della nostra Città dell’Energia, tra fonti rinnovabili e spazi green perfettamente inseriti nel contesto urbano. 2040 è un’opera che fa sognare lo spettatore e che lascia un messaggio ottimista sul potenziale di cui disponiamo.

THE DAY AFTER TOMORROW
Chi non ricorda l’Empire State Building che si ghiaccia istantaneamente, in una delle scene più iconiche di The Day After Tomorrow del 2004? Il film, scritto e diretto da Roland Emmerich, vero e proprio specialista di “disaster movie”, persegue inevitabilmente una spettacolarizzazione, in chiave drammatica, della minaccia climatica, riprendendo le teorie, non scientificamente accurate, ma in qualche modo attuali, di Art Bell e Whitley Strieber, autori del libro “The Coming Global Superstorm” (1999). A suo tempo, i due ipotizzarono che l’aumento delle temperature globali e la conseguente modificazione delle correnti oceaniche potessero portare a eventi catastrofici, come una nuova era glaciale. Al di là delle libertà narrative, bisogna ammettere che il blockbuster di Emmerich, così come altre sue opere successive, ha avuto il merito di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di rivedere radicalmente le politiche globali in materia di ambiente, gestione climatica e sostenibilità.

CAPTAIN FANTASTIC
È possibile vivere immersi nella natura, lontani dalla “civiltà”, in maniera autosufficiente e partecipando il meno possibile ai cicli consumistici del mondo contemporaneo? È l’ardua risposta a cui prova a rispondere Captain Fantastic, commedia drammatica del 2016, scritta e diretta da Matt Ross e interpretata da Viggo Mortensen, il cui personaggio è un padre che ha scelto di crescere i suoi figli nei boschi settentrionali della west coast americana. Il forzato rientro della famiglia nella società lo porterà ad accettare dei compromessi, per fare in modo che la prole possa scegliere il proprio cammino. Il film, a differenza del biopic Into the Wild (2007) di Sean Penn dedicato alle vicende di Christopher McCandless, non è tratto da una storia vera, anche se si ispira ad alcune esperienze personali del regista. Il film fa riflettere sul libero arbitrio, sull’essere genitori e sulla possibilità di individuare una propria strada nel mondo, legandosi inevitabilmente a questioni etiche che riguardano l’identità personale in un mondo dominato dal capitale e il ripensamento del rapporto tra uomo e natura.

MORE THAN HONEY
Come s’intuisce dal titolo (tradotto in italiano come “Un mondo in pericolo”), le grandi protagoniste di questo suggestivo documentario svizzero del 2012, diretto da Markus Imhoof, sono le api, autentiche guardiane della natura e dei cicli produttivi, se, come ricorda in tempi meno sospetti proprio questa opera, le impollinatrici sono responsabili di circa un terzo del cibo che consumiamo sulle nostre tavole. Chi fertilizza meglio, l’uomo o le api? È questa la domanda, dall’ovvia e amara risposta, che ci lascia il film, indubbiamente precursore di un tema su cui anche La Città dell’Energia si impegna concretamente, grazie alla collaborazione con PlanBee.

Non ci resta che augurarvi buona visione, con l’invito a fare vostre le riflessioni stimolate, in maniera diversa, da questi quattro soggetti.

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