La Città dell'Energia, 30 Giugno 2022
La Grande Barriera Corallina australiana: una meraviglia del nostro Pianeta

È la più grande estensione di corallo nel mondo, una vera e propria perla del nostro Pianeta, composta da oltre 2900 barriere coralline e 900 isole. Situata in Australia, è una risorsa essenziale per la sostenibilità nonché un’attrazione meravigliosa per milioni di turisti che la visitano. Purtroppo, il riscaldamento globale e l’aumento delle temperature continuano a minare la sua stabilità e longevità, mettendo a rischio tantissime specie viventi tra fauna e flora.
La Grande Barriera Corallina australiana
È la più estesa e grande che il nostro Pianeta abbia mai visto, circa 344.000 chilometri quadrati, composta da oltre 2900 barriere coralline singole e un arcipelago di circa 900 isole: è da considerarsi un luogo magico e misterioso per la bellezza e la ricchezza che fauna e flora marina presentano. Dal 1981 è stata dichiarata Patrimonio dell’Unesco e dal 2000 Patrimonio Nazionale australiano. Basti pensare che è l’ecosistema marino più grande al mondo e accoglie circa 1500 specie di pesci, dai più comuni fino a quelli più particolari come il pesce napoleone, il pesce pagliaccio o il pesce pappagallo. Anche la vegetazione marina si estende lungo tutta la Barriera, ricoprendo un ruolo fondamentale per la produzione d’ossigeno e funzionando come habitat naturale a difesa di tutte le specie viventi. Un ambiente variopinto e ricco di tantissimo altro, se citiamo anche le oltre 4000 specie di molluschi, le 134 specie di squali e razze, gli oltre 200 tipi di uccelli e i 20 tipi di rettili.
La Barriera Corallina è in pericolo
Il suo ecosistema è uno dei più importanti al mondo, ma ancora una volta la sua esistenza è minacciata dalle attività umane e dalla poca considerazione che abbiamo per l’ambiente che ci ospita. Questa meraviglia, un giorno, potrebbe sparire del tutto, causando danni al nostro Pianeta: al momento la sua vita è in pericolo a causa del cambiamento climatico, l’inquinamento degli oceani e dei mari, la pesca illegale, la trivellazione e la presenza di creature ostili come la stella corona di spine, una grande divoratrice di coralli. A marzo, la Grande Barriera Corallina australiana è stata colpita dal sesto sbiancamento di massa più grande di sempre. La principale causa di tutto ciò è da imputare al massiccio aumento dei gas serra che elevano le temperature dell’acqua, alterando il microambiente e mettendo in pericolo ogni specie vivente. Secondo l’agenzia governativa australiana circa il 91% dei coralli è dunque da ritenersi in pericolo.
Lo sbiancamento dei coralli
Cosa significa che un corallo si è sbiancato? Semplice: i coralli sono originariamente colorati, quelli che subiscono il fenomeno dello sbiancamento sono soggetti a stress ambientali, alle condizioni climatiche che cambiano, ma se presi in tempo sono in grado di sopravvivere, altrimenti sono destinati a sopperire. I coralli, durante il fenomeno dello sbiancamento, espellono le alghe unicellulari (Zooxanthellae) presenti nei loro tessuti, le stesse che sono responsabili dei loro colori vivaci e affascinanti. Inoltre, le alghe forniscono ai coralli linfa vitale nutrendo e garantendo circa il 90% del fabbisogno energetico richiesto per la loro calcificazione, crescita e riproduzione. Il continuo cambiamento delle condizioni climatiche e il conseguenziale riscaldamento globale non fanno altro che rendere l’ecosistema marino un luogo ostile e soggetto a innumerevoli mutazioni. Proprio i mari australiani sono quelli che stanno registrando temperature atipiche, sbalzi termici evidenti che non fanno bene alla natura e ai loro essere viventi.
Il passato e il futuro della Barriera Corallina australiana
Purtroppo, la storia non è ancora cambiata, sei sbiancamenti registrati dalla fine degli anni ‘80 con un primo grave evento nel 1998. Nel 2008, al Simposio Internazionale sulle barriere coralline oltre 300 scienziati si sono riuniti per affermare che il cambiamento climatico fosse la minaccia più grande per l’esistenza dei bellissimi coralli e raccomandando di ridurre fortemente i consumi delle emissioni di gas serra per garantire la loro sopravvivenza.
Lo scenario che ci troviamo davanti, oggi, è esattamente quello atteso, con la temperatura media globale che è andata oltre 1 grado e i fenomeni di sbiancamento che continuano a ripetersi. Gli impatti del riscaldamento globale hanno serie conseguenze non solo sulla Barriera Corallina australiana, ma sui mari e tutti gli oceani. Rispettare l’ambiente è sicuramente il primo passo da compiere per garantire la pace e la serenità a tutti gli ecosistemi che abitano la Terra, prevenendo così la scomparsa delle specie animali, della vegetazione e delle barriere coralline.
Insieme possiamo fare molto, riducendo innanzitutto il consumo di plastica, evitando gli sprechi e affidandoci alle energie rinnovabili che riducono sul nascere le emissioni di CO2!